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In Italia si stimano circa 100 mila esposizioni percutanee l’anno, tra tagli e punture, del personale sanitario. Stando alle stime i più esposti sono proprio gli infermieri, che più spesso hanno a che fare con strumenti e aghi che possono provocare lesioni che, a loro volta, espongono al rischio di contrarre infezioni.

Si spiega così l’attenzione che l’Unione Europea ha dedicato alla prevenzione di queste lesioni emanando nel maggio 2010 la direttiva del Consiglio n. 2010/32/UE che dà attuazione all’accordo quadro con HOSPEEM (l’Associazione europea datori di lavoro del settore ospedaliero e sanitario) e FSESP (la Federazione sindacale europea dei servizi pubblici) siglato nel 2009 con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza possibile dell’ambiente di lavoro degli operatori della sanità.

Il suddetto accordo quadro è finalizzato a:

  • garantire la massima sicurezza possibile dell’ambiente di lavoro;
  • evitare ai lavoratori sanitari ferite provocate da ogni tipo di dispositivo medico tagliente (punture di aghi incluse);
  • proteggere i lavoratori a rischio;
  • definire un approccio integrato che includa la valutazione e la prevenzione dei rischi, la formazione, l’informazione, la sensibilizzazione e il monitoraggio;
  • porre in atto procedure di risposta e di follow-up.

Così, nella Gazzetta Ufficiale dello scorso10 marzo è stato pubblicato il D.Lgs. 19 febbraio 2014, n. 19 che attua proprio la direttiva 2010/32/UE in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario.

Il provvedimento sarà in vigore dal 25 marzo.

Scarica il testo: Decreto 19 febbraio 2014 punture ago